33 anni fa l'omicidio del giudice Livatino. 26 anni fa l'omicidio del Vigile Urbano Fazio. Il ricordo del Sindaco di Pal...

Scritto il 21/09/2023
33 anni fa l'omicidio del giudice Livatino. 26 anni fa l'omicidio del Vigile Urbano Fazio. Il ricordo del Sindaco di Palma, Stefano Castellino: “Il 21 settembre rappresenta per Palma un giorno straordinariamente unico, e uso questa espressione con particolare attenzione: il ricordo del Giudice Livatino e del Vigile Urbano Giovanni Fazio. Il Comando della nostra Polizia Municipale è dedicato a lui ad imperituro ricordo del suo cruento sacrificio. Oggi, Rosario Livatino viene commemorato in tutta Italia, ma per Palma, assume un significato speciale, così come la memoria del vigile urbano Giovanni Fazio morto durante il servizio nella nostra città, uomo solare vittima del dovere. Pochi giorni addietro nel festeggiare il nuovo sarcedote palmese Don Giuseppe Vecchio, ho ricordato che per ben trentacinque anni a Palma non sono emerse vocazioni al sacerdozio, da Padre Lupo a Don Giuseppe Alotto. In quella giornata, ho riflettuto sulla tragica finestra temporale. Quell'assenza di vocazioni sembrava coincidere con una dolorosa mancanza di coscienza nella comunità. Sembrava quasi che, all'epoca, una parte della nostra città avesse scelto di abbracciare il male, il diabolico, il malefico. Una parte minoritaria della nostra comunità si macchiò di crimini efferati, tanto che, come dichiarò il commissario antimafia, si verificò una "sospensione stessa dell'umanità". Questo fatto fu così deprimente che persino le vocazioni religiose sembrarono interrompersi. Oggi, per Palma, è un dovere duplice ricordare quell'atroce assassinio. Ricordo sempre che dobbiamo riscoprire l'affascinante e nobile storia della Famiglia Tomasi, ma al contempo non possiamo mai dimenticare il nostro oscuro e vergognoso passato. Ricordare il male che è stato inflitto durante quegli anni bui della nostra storia è fondamentale affinché non si ripeta mai più. Mi appello ai dirigenti delle scuole della nostra città: sia il bene che il male della nostra storia devono essere trasmessi alle nuove generazioni. È di vitale importanza che figure di altissimo valore morale come il giudice Livatino vengano ricordate e studiate. Il 19 luglio, come ogni anno, ho partecipato alla marcia in onore di Paolo Borsellino. Camminando al fianco di giovani attivisti del movimento, ho realizzato che ciò che per me era cronaca, per loro era storia. Ciò che avevo vissuto personalmente, per loro erano eventi letti nei libri di storia. Questo non è necessariamente negativo, ma può diventarlo se iniziamo a trattare questi episodi con la stessa distanza con cui studiamo eventi come la Rivoluzione Francese. Se consideriamo le uccisioni di Guazzelli, Fazio, Livatino, Borsellino, Falcone, Rocco Chinnici, il Giudice Saetta, Ninni Cassarà e molti altri come semplici eventi storici, distanti dal nostro presente, commetteremo un grave errore, che ci rimprovereremo amaramente in futuro. La mafia è un male che, per quanto possa sembrare sconfitto o arginato, non deve mai essere sottovalutato. Un Paese, una Nazione, una Patria, è triste e disperata quando ha bisogno di eroi, quando per svolgere il proprio dovere si richiede di essere eroi. Oggi, se siamo liberi di svolgere i nostri doveri, dobbiamo esprimere il nostro più sincero ringraziamento a tutte le forze dell'ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Municipale, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto. Sono loro i nostri eroi contemporanei, che ci permettono di godere della nostra libertà e sicurezza. Infine, è nostro dovere ricordare gli eroi del passato che, con il loro sacrificio, hanno costruito la libertà che oggi tutti noi godiamo. Non possiamo mai dimenticarli, perché dimenticare loro significherebbe rischiare di perdere la nostra libertà. Dimenticare loro significherebbe assassinarli una seconda volta.”